Il profumo che vorrei sempre avere nell’aria intorno a me, in questo periodo dell’anno, è quello dei fiori di acacia: dolce, sinuoso, raffinato, delicato.
Nei giardini al tramonto, tra i capelli spettinati, addosso o in cucina, con disinvoltura, senza paura di esagerare, oggi si può, è primavera.
Osate sul piatto nelle sovrapposizioni, non temete i contrasti con i gusti forti e le profumazioni, per di più sono bianchi, si abbinano perfettamente con tanti altri colori, fiori, sapori.
Serviteli, indossateli, respirateli, regalateli, sono inebrianti e non vi stupirà sapere che in America Latina, vengono donati come simbolo di amore platonico. Oggi però, al contrario, li assaporiamo.
- 200 g di sgombro sfilettato
- 120 g di agretti
- 20 fiori di acacia
- 3 cucchiai di salsa di soya
- 3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
- 2 pompelmi rosa
- 1 cipolla rossa di tropea
- sale
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La sera precedente, immergete i filetti di sgombro in una marinatura composta del succo di un pompelmo, salsa di soya, due cucchiai di olio d'oliva, cipolla di tropea affettata e dieci fiori di acacia. Coprite con della pellicola per alimenti e conservate in frigorifero.
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A pranzo del giorno successivo togliete il pesce dalla marinatura e cuocetelo in una padella antiaderente ben calda foderata di carta da forno, iniziando dalla parte della pelle, 3 minuti per lato.
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Mondate gli agretti, sbollentateli e immergeteli per qualche secondo in acqua e ghiaccio. Scolateli, salateli, conditeli con un cucchiaio di olio d'oliva e il succo di mezzo pompelmo.
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Pelate a vivo gli spicchi della metà rimanente del pompelmo e unitelo agli agretti.
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Componete il piatto adagiando gli agretti sul fondo con sopra i filetti di sgombro e ultimando con i restanti fiori di acacia.